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Commenti al testo di Antonio Ciavolino
Sonetto della possibilit

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 Salvatore Pizzo - 20/12/2019 18:27:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Mi piace quasi tutta: la trovo sinuosa come retile, insinuarsi nella mente del lettore, animandone dubbi ed immagini.
Ma, dicevo: mi piace"quasi"tutta. Per quel "quasi" intenderei il verso in cui"nei nèi"mi suona orribile.
Ma, sicuramente, è un mio difetto d’orecchio, quindi chiedo venia per averlo segnalato. Chiedo venia per la mia incontinenza che mi ha portato a non tirare dritto.
Ma riconfermo prima che la trovo molto bella.
Un saluto

 Ferdinando Battaglia - 18/12/2019 19:28:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Lorenzo, mi corre l’obbligo di una precisazione: venire affiancato per talento,cultura e arte ad Antonio Ciavolino, se per me sarebbe onore e vanto, altrettanto non può esserlo per lui, che, rispetto a me, posside in modo eccelso tutto quello che a me manca. L’ho sempre dichiarato: sono un non-poeta, uomo di scarsissima cultura, se non addirittura di radicale ignoranza; pertanto, né con Antonio Ciavolino né con alcun altro, potrei accettare di essere appaiato, non avendone meriti e virtù.

 Antonio Ciavolino - 18/12/2019 17:43:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Ma no, Lorenzo. Stiamo a discutere di poesia, e questo già va bene. Avere opinioni differenti va benone lo stesso. Molto meglio che non averne o non manifestarle, no? Senza sconfinare nella polemica ma solo confrontando conoscenze. Di imparare, mai si è smesso. E non smetteremo di certo io o tu... e per fortuna. Ciao

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 Antonio Ciavolino - 18/12/2019 13:44:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Caro Antonio Terracciano, piacere di rileggerti.

Grazie per la sosta e per la tua nota accurata. Ti dirò, ho composto questo brano usando varie modalità, dai versi ossitoni, parossitoni e proparossitoni intrecciati fino all’uso delle rime.
Ho considerato, come scrivevi, largo e gorgo, come rime atone (sono uguali le lettere dopo la tonica ma non la tonica); origine e margine come paronomastiche (sillabe in rima dopo la tonica non in rima).
Non di meno, il tuo appunto sulla identità ABAB ABAB, ha le sue ragioni poiché le rime a cui ho fatto riferimento sono rime-imperfette, tutto sommato. Così, posso considerare plausibile la tua critica e la definizione delle rime del sonetto in parola quali ABAB CDCD, il che non impedisce che la composizione sia un sonetto, come ho già scritto a Lorenzo Tosco. Quindi, ringraziandoti nuovamente per l’attenzione concludo rivendicando il mio buon diritto a definire la mia composizione Sonetto, ancorché non classico.


Stai bene!

 Antonio Ciavolino - 18/12/2019 12:36:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Ferdinando Battaglia carissimo, bentrovato!

Grazie per la stima e la considerazione di cui mi fai credito, ne sono veramente lieto, onorato e confortato.
Lascia stare il resto, Ferdinando, non tutti affrontano con reale cognizione di causa ciò di cui parlano o di cui paventano competenza. Sovente, alcuni scrivono per dire qualcosa e non perché hanno realmente qualcosa da dire.

Stai bene!

 Antonio Ciavolino - 18/12/2019 12:29:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Caro Lorenzo Tosco, ma tu stai scherzando, non è così?
Ad Antonio Terracciano e per quel che riguarda le rime, risponderò in un post a parte. Quanto a te, è bene che tu sappia che
il sonetto classico o petrarchesco è l’unico che contempla la rima ABAB ABAB per le due quartine, tutte le altre partiture in rima, che so, ABBA ABBA o ABAB BABA sono considerate non canoniche rispetto al sonetto petrarchesco. Jacopo da Lentini e Francesco Petrarca sono stati, dopo i francesi, coloro che introdussero il sonetto in Italia ma poi la composizione divenne patrimonio poetico inglese, spagnolo, russo ecc.ecc.
Shakespeare e altri poeti della letteratura inglese, così come Tarkowskij o Garcia Lorca, finanche il nostro Nobel Montale, hanno usato rime differenti, generalmente ABAB CDCD. I sonetti non canonici, ovvero moderni, pur non aderendo ai canoni classici del sonetto petrarchesco, restano sonetti e in più, hanno dato alla struttura un dinamismo che è della lingua e della poesia, per fortuna. E per fortuna, la grande versatilità della poesia ha contemplato sonetti moderni con scansione rimica differente. Ora, vallo a dire a Shakespeare o a Garcia Lorca o a Montale che i loro non sono sonetti e che l’unico sonetto plausibile sia il sonetto classico all’italiana, avvero Petrarchesco. Mi rincresce ma non è così. Se ti piace, puoi definire i miei, sonetti moderni o non canonici ma non puoi affermare che non siano sonetti poiché usano le rime non nel modo classico duecentesco (sic!). Dunque, quanto al Sonetto, chi è che deve studiare la materia? Personalmente, ho composto sia sonetti classici che moderni ed entrambi risultano essere, incontrovertibilmente, Sonetti. Poi, ciascuno può etichettarli come crede, classici, spurii, canonici, non canonici ma che restino sonetti, quello è fuori ogni dubbio.
Per altro e inoltre, ti inviterei a rivedere con attenzione le tue cognizioni metriche, dal momento che, in relazione al mio testo in parola, non hai saputo riconoscere gli endecasillabi affermando (parole tue e verba volant, scripta manent) che i miei versi non erano tutti della stessa misura: testimonianza inequivocabile dell’ignoranza poetica ovvero metrica e dell’incapacità a distinguere un endecasillabo, piano, tronco o sdrucciolo che sia.
Infine, prendila con leggerezza e modera i toni, la Poesia è un gioco ma, per quel che mi riguarda, nulla è più serio di un gioco.

Ad Maiora.

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 Ferdinando Battaglia - 18/12/2019 06:39:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

A parte che il Ciavolino credo sia uomo di colta raffinatezza, cultura raffinata e poeta di abile maestria nonché poeta di squisita verificazione, per creatività di forme e contenuto, classiche le forme o più libere da schemi chiusi se necessarie al dirsi poetico, mi pare che voi parliate più che di sonetto classico di sonetto morto.

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 Antonio Terracciano - 17/12/2019 20:00:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Mi scuso per l’intromissione, ma questo non mi sembra un sonetto classico, come invece sostiene l’autore, con schema ABAB ABAB nelle quartine. Io ci vedo piuttosto uno schema ABAB CDCD . Infatti chiaramente "largo" e "letargo" non fanno rima con "gorgo" e "ingorgo" , e pure "vertigine" e "origine" avrebbero avuto bisogno di altre due parole (se esistono) terminanti in "ìgine" , perché anche nelle sdrucciole è a partire dal loro accento tonico che va ricercata la rima.

 Antonio Ciavolino - 17/12/2019 16:47:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

PS.

Lorenzo, tengo a precisare che l’uso dei versi sdruccioli e piani, segue anch’esso la cadenza del sonetto:
sdrucciolo/piano/sdrucciolo/piano-sdrucciolo/piano/sdrucciolo/piano
tronco/piano/tronco/-tronco/piano/tronco. Armonizzando con le rime
ABAB ABAB CDC CDC

Grazie per l’attenzione e l’opportunità.

Saluti a te. Tante belle cose!

 Antonio Ciavolino - 17/12/2019 16:40:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Lorenzo,bentrovato! Ti ringrazio per la sosta e il commento che, tuttavia, trovo molto discutibile e mio malgrado, devo contraddirti.

Questo è un sonetto canonico, con rime ABAB ABAB CDC CDC (... anche le due terzine finali devono rispettare la rima :))

I versi sono tutti endecasillabi. Forse la tua lettura è stata fuorviata da alcuni endecasillabi sdruccioli (cioè di 12 sillabe) e da altri tronchi (di 10 sillabe); non di meno, i versi sono della stessa misura metrica, tutti. Sono endecasillabi.

Quanto al "bellissima"... Grazie. Fai come se avessi accettato.

Alla prossima.

Vale!

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